Kagurabachi: vendetta, spade magiche e un hype da urlo – recensione
Se siete anche solo minimamente dentro il mondo dei manga, è impossibile che Kagurabachi non vi abbia almeno sfiorato il feed. Meme, fanart, dibattiti accesi… insomma, il nuovo shōnen firmato Takeru Hokazono ha fatto un ingresso col botto su Weekly Shonen Jump e ha diviso la rete come succede spesso in questi casi.
Ma hype a parte, com’è davvero Kagurabachi? Lo abbiamo letto, lo abbiamo discusso, e adesso ve ne parliamo come si fa tra nerd col cuore: sinceramente, senza peli sulla lingua, e con tutta la passione che merita.
Di cosa parla (senza spoiler cattivi)
Il protagonista è Chihiro Rokuhira, figlio di un leggendario fabbro di spade magiche. Viveva una vita tranquilla, fatta di incudini, spade e legami familiari fortissimi… almeno finché un’organizzazione di stregoni, l’Hishaku, non ha distrutto tutto, uccidendo suo padre e rubando sei delle sette spade incantate che aveva forgiato. Chihiro si ritrova da solo, assetato di vendetta e con in mano Enten, la spada più potente rimasta.
La storia è ambientata in un Giappone moderno dai toni dark, popolato da poteri magici, maledizioni e nemici da far tremare i polsi. Se vi piacciono le atmosfere di Bleach, Demon Slayer o Jujutsu Kaisen, vi sentirete subito a casa.
I temi forti e lo stile
Kagurabachi parla di vendetta, certo, ma anche di perdita, di onore, e di quanto sia difficile restare umani quando il dolore brucia troppo forte. Chihiro è un protagonista determinato e taciturno, ma non monodimensionale. Ogni sua azione trasuda il peso dell’eredità che porta — sia come figlio, sia come custode dell’unica spada rimasta.
Lo storytelling è super ritmato, quasi frenetico, con poco spazio per i momenti di respiro. Si vede che Hokazono punta tutto sull’impatto visivo e sull’azione, il che rende la lettura adrenalinica ma anche un po’ “tirata” nei momenti più emotivi. I personaggi secondari? Interessanti, ma ancora poco sviluppati — sicuramente cresceranno nei volumi futuri.
I disegni sono da paura!
E qui arriva uno dei punti forti: Kagurabachi è una bomba visiva. Il tratto di Hokazono è curato, ricco di dettagli, e soprattutto capace di trasmettere impatto emotivo anche solo con uno sguardo o un’esplosione di colpi in una tavola doppia (ce ne sono molte, e ti ringraziamo Hokazono!).
Le spade magiche hanno una loro storia, ognuna con una sua personalità, e le scene d’azione sembrano pensate per essere animate. Se un giorno arriverà un adattamento anime — e siamo pronti a scommettere che arriverà — preparatevi a qualcosa di spettacolare.
Hype meritato o bolla passeggera?
Parliamoci chiaro: Kagurabachi è stato pompato all’inverosimile anche grazie ai meme. Il famigerato “Kagurabachi sweep” — nato per scherzo su X (ex Twitter) — ha fatto esplodere l’attenzione sul manga ancor prima che uscisse. Ma tolto il clamore social, il contenuto c’è.
Non è il manga più innovativo del decennio — alcune dinamiche le abbiamo viste altrove — ma funziona. Cattura, intrattiene, e soprattutto promette bene. È come quel blockbuster estivo che sai esattamente cosa ti offrirà… ma lo fa talmente bene che ti ritrovi a voler il sequel subito.
Qualche chicca che forse non sapevi
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Il titolo Kagurabachi fonde due parole giapponesi: Kagura, una danza rituale shintoista, e bachi, che può significare “castigo” o “bacchette per percussioni”. Insomma, già il nome è una dichiarazione d’intenti.
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L’autore, Takeru Hokazono, è giovane ma ha già un passato su Jump Giga. E pare abbia parecchi assi nella manica per i prossimi volumi.
In conclusione
Kagurabachi è il manga perfetto per chi cerca azione esplosiva, disegni potenti e una buona dose di oscurità narrativa. Non rivoluziona il genere, ma lo cavalca con stile, e riesce a conquistarti anche grazie alla passione che trasuda da ogni tavola.
Kagurabachi - Manga Trailer
Anno: 2025
Volumi: 7 in corso
Genere: Shonen
Autore: Takeru Hokazono
Editore italiano: Star Comics